
L’aperitivo è da anni, ormai, un vero e proprio rito per il nostro Paese. L’aperitivo all’italiana è conosciuto in tutto il mondo come parte del nostro bagaglio enogastronomico.
Storia dell’aperitivo
Ma come nasce il concetto di aperitivo? A differenza di quanto si possa pensare, l’aperitivo non ha origini italiane, ma elleniche. La sua storia inizia, infatti, nell’antica Grecia, quando una bevanda amarognola venne somministrata da Ippocrate, un famoso medico greco, ai suoi pazienti. Il tipico sapore amaro di tale bevanda a base di vino, aveva la capacità di stimolare l’appetito dei malati che facevano fatica a mangiare. Il nome che viene dato oggi a questa nostra piacevole abitudine non è casuale: la parola ‘’aperitivo’’ deriva dal greco ‘’aperitivus’’, ovvero qualcosa ‘’che apre’’ lo stomaco.
Dalla vicina Grecia, l’aperitivo arriva nella Penisola italiana, in particolare a Torino. E’ qui che assume un significato diverso, lontano dal precedente utilizzo come stimolatore dell’appetito. Anzi, la tipica bevanda a base di vino Vermouth e spezie, dal 1786 diventa l’aperitivo di Corte, durante il Ducato di Savoia. Il suo utilizzo regale fa sì che l’usanza si espanda in tutta la città e gradualmente, in tutta la Penisola. In seguito si procederà con l’utilizzo del Martini Bianco, accompagnato da stuzzichini per stimolare l’appetito, fino ad arrivare alla produzione di bevande alcoliche senza l’utilizzo del vino. La prima di queste bevande sarà il liquore Amaro Ramazzotti, prodotto nel 1815 da Ausano Ramazzotti, un farmacista di Bologna. La ricetta originale del liquore rimane tutt’ora segreta; quello che sappiamo è che è ricavato dalla macerazione di spezie ed erbe che lasciano al palato un gusto particolarmente aromatizzato. In seguito, precisamente nel 1860, verrà prodotto per la prima volta il Campari, il quale riscuoterà un grande successo, fino ad arrivare a quello che conosciamo oggi come ''happy hour''.
Classificazione spumanti
Da un aperitivo all'italiana non può mancare, quindi, il vino. Per tale motivo è importante spiegare le differenze tra i tipi di spumanti e prosecchi, tra le migliori tipologie di vino che vanta l'Italia.
Per classificare gli spumanti è necessario considerare diversi fattori, tra cui il grado di dolcezza del vino. In base al processo di vinificazione e di fermentazione del vino, il residuo zuccherino presente nel vino varierà. Il processo di fermentazione può essere interrotto, in modo da rendere il prodotto finale più secco. Se, invece, il vino viene sottoposto ad una fermentazione completa, il risultato finale sarà uno spumante dal gusto meno dolce. Sulla base di quanto spiegato, l’etichetta presenterà una terminologia differente per ogni tipologia di spumante.
Gli spumanti con un residuo zuccherino consistente sono ottimi per accompagnare dessert. Tale tipologia di spumante prende il nome di ‘’Dolce’’ o ‘’Doux’’, se presenta un residuo zuccherino superiore a 51g/l, mentre se quest’ultimo è inferiore a 51g/l ma superiore a 32g/l lo spumante prende il nome di ‘’Medium dry’’. Si chiamerà ‘’Dry’’ uno spumante con residuo zuccherino compreso tra 18 e 32g/l, ottimi per dessert con più o meno lo stesso grado di dolcezza.
Si procede con gli spumanti più adatti ad un aperitivo e, quindi, con un residuo zuccherino inferiore; tra questi troviamo lo spumante ‘’Extra dry’’ con un grado zuccherino superiore a 12g/l ma che non superi la soglia per essere definito Dry. Infine, abbiamo gli spumanti dal gusto secco, tra cui il ‘’Brut’’, l’ ‘’Extra brut’’ e il ‘’Brut nature’’.
Per classificare uno spumante è necessario considerare anche il metodo di vinificazione. Lo spumante è sottoposto ad una seconda fermentazione del vino fermo, in modo da dare vita alle tipiche bollicine. Tra i metodi di lavorazione dello spumante troviamo il metodo classico e il metodo Charmat. La differenza sostanziale tra i due metodi risiede nel fatto che la fermentazione di un vino attraverso il metodo classico avviene in bottiglia, mentre quella con il metodo Charmat avviene in autoclavi in acciaio per circa 6 mesi.
Solo in seguito lo spumante verrà imbottigliato. Si ottiene, così, un vino fresco. La fermentazione con ilmetodo classico è, invece, più lunga e complessa e il prodotto finale è un vino particolarmente strutturato.
Il terzo metodo, chiamato Ancestrale, consiste in una pressatura delle uve molto delicata, il giusto che basta per far iniziare la fermentazione. In seguito, quest’ultima viene bloccata, per poi essere ripresa solo dopo l’imbottigliamento.
Classificazione prosecchi
Il prosecco si differenzia dallo spumante, perché quest’ultimo può essere prodotto ovunque, mentre il prosecco si produce solo in zone specifiche d’Italia, trattandosi di un vino DOC o DOCG. I prosecchi italiani vengono prodotti in alcune province del Friuli-Venezia Giulia e del Veneto. Per classificare il prosecco in base al residuo di zucchero bisogna seguire le stesse indicazioni e quantità delle denominazioni ‘’Dry’’, ‘’Extra Dry’’, ‘’Brut’’ ed ‘’Extra Brut’’.
Il prosecco può essere fermo, frizzante o spumante. Il prosecco spumante ha un sapore fresco e caratteristico, dato dalle uve da cui è composto. Inoltre, ha un perlage persistente, ovvero molte bollicine. Il prosecco frizzante ha, invece, un sapore fresco e secco e un perlage lieve, mentre nel prosecco fermo l perlage è assente.
Come organizzare un aperitivo a casa?
L’aperitivo è parte della nostra vita quotidiana, quindi spesso si fa anche a casa durante una pausa dalle faccende o dal lavoro. In seguito troverete alcune idee su come organizzare un aperitivo a casa. Si è constatato che il prosecco e lo spumante possono essere degli ottimi alleati per l’aperitivo italiano; munitevi quindi di spumante Mionetto, fermentato con il metodo Charmat in Veneto. Il prosecco Mionetto garantisce aperitivi veloci ma di qualità e dal sapore unico. Ovviamente, il prosecco è un’ottima idea anche per l’apericena. Può essere consumato al naturale o mixato con altre bevande per la preparazione di long drinks. I cocktails per l’aperitivo possono, inoltre, essere a base di un Campari bitter, mixato con il prosecco per dare vita allo Spritz e accompagnato da salatini dal sapore rustico. Per un aperitivo in casa con amici potete servire una varietà di rustici e stuzzichini salati, ad esempio delle tartine con del formaggio spalmabile, salmone affumicato, pomodorini e tonno e molto altro. Per aperitivi più sfiziosi o tra le ricette per un apericena, potreste preparare delle pizzette fatte in casa. Tra gli stuzzichini per l’aperitivo si possono utilizzare anche delle patatine surgelate da friggere in casa, ottima opzione anche per i bambini.